Shopping gamification, un nuovo modo per attrarre i giovani consumer

Shopping gamification

Un approfondimento sullo shopping gamification. Ecco le nuove frontiere per sedurre la Gen Z.

Shopping gamification: tra nuovi spazi ibridi e interattivi dove acquisti ed engagement si fondono in un’unica esperienza.

Sempre più e-commerce usano strategie simili a quelle dei videogiochi. Questi nuovi sistemi vengono applicati per attrarre acquisti, far tornare gli utenti e in alcuni casi creare degli “shophaolic”.  

Queste strategie le ritroviamo prevalentemente nel mercato cinese, ma aziende del Lusso le stanno iniziando ad utilizzare anche nel vecchio Continente.

Dall’ultimo numero di MFF-Magazine For Fashion, vi proponiamo per il Blog di Faire Hub, un approfondimento sulle piattaforme digital. Nello specifico si parla di quelle che coinvolgono maggiormente i nuovi consumatori cinesi, forza trainante del consumo globale di beni di lusso. Questo è un estratto dell’articolo di Federica Camurati che potete trovare integralmente su Milano Finanza Fashion.

Gen Z, principale target di consumatori fashion in Cina

Gen Z
Generazione Z – Sono le persone nate tra il ’95 e il 2010

Sono i primi nativi digitali, dipendenti dalla socializzazione virtuale e dalla costante ricerca di un’esperienza coinvolgente ma tecnologica. Sono accomunati dalla bulimia di shopping. 

È questo il profilo della Gen Z cinese, ormai il principale target di consumatori fashion nel Paese e la preda più ambita nel mirino dei brand occidentali. 

Ma per conquistare questi oltre 226 milioni di giovani, ovvero il 16% della popolazione, la pubblicità tradizionale non è più sufficiente. Ora più che mai è fondamentale per i marchi del lusso studiare una comunicazione sempre più personalizzata per instaurare un legame emotivo con questi ragazzi il cui consumo di moda aumenterà secondo le stime a un ritmo del 3,5-4,5% all’anno. Lo shopping digitale è il punto di partenza per attrarre questi giovani, ma per avere successo nemmeno l’e-commerce fine a se stesso basta più.

Little Red Book, il social-commerce del retail cinese

Si sta delineando, infatti, una nuova era di fashion marketing. Le più innovative strategie di vendita online spaziano dal live streaming a una crescente attenzione verso l’entertainment con l’interattività del gaming. 

«Il social-commerce è il presente e il futuro del retail in Cina e i livestream sono un trend irreversibile. La piattaforma più popolare in cui questi aspetti si uniscono è Little red book, un ibrido tra social media ed e-commerce. Il social commerce Xiaohongshu (questo il nome originale) è tra le applicazioni cinesi più recenti che meritano particolare attenzione da parte dei brand italiani attivi sul mercato del Dragone. «Qui Louis Vuitton è stato tra i primi a lanciare un account ufficiale, raccogliendo subito 130 mila follower», ha spiegato a MFF-Magazine For Fashion Yuan Zou, head of luxury & fashion di Hylink Europe.

Tmall, il marketplace n.1 nel mercato e-commerce cinese

TMALL
TMALL – Marketplace

La spiccata preferenza dei consumatori cinesi per un’esperienza personalizzata, interattiva e divertente è sfociata nella nascita di numerosi esperimenti di gamification. 

Già testato da molti luxury brand, questo format è considerato al pari di una seduta di shopping ed è un passatempo a cui i consumatori dedicano lunghe ore del proprio tempo. 

«Uno degli aspetti più interessanti del gaming è legato alla fidelizzazione dei clienti con i punti che si ottengono. Poi, continuando a giocare i punti finiscono per essere riconvertiti in acquisti», ha sottolineato Christina Fontana, head of Tmall luxury, Europe and Us. «Coinvolgendo i consumatori a 360° nel loro universo, fornendo dall’abbigliamento all’experience, i marchi abbattono ogni barriera dando vita a una community. Giocando online con altre persone si vedono diversi outfit e prodotti e ci si lascia ispirare da questi. Alla fine il look creato per il proprio avatar può essere direttamente collegato al carrello per l’acquisto». Senza sottovalutare, come ha evidenziato la manager, il ruolo dello smartphone, un mezzo che si presta nel far sentire gli utenti coinvolti attivamente.

I brand del Lusso e lo shopping gamification

La lista delle griffe che hanno già lanciato concept legati ai videogiochi si va ad allungare velocemente. Qui ne citiamo alcune.

Ralph Lauren, per le scorse festività natalizie ha svelato The holiday run su Twitch, gioco virtuale shoppable a tema natalizio. 

Balenciaga, il cui direttore creativo Demna Gvasalia ha svelato la fall 2021 lanciando il videogioco Afterworld: the age of tomorrow. Ambientato a New York, segue un percorso virtuale diviso in cinque zone, utilizzando come punto di partenza una boutique del brand, con avatar antropomorfi che indossano gli abiti della collezione.

Gucci, è sbarcato con la sua GG Island nel gioco Animal crossing: New horizons per trasportare i visitatori nel mondo eclettico di Gucci Guilty.

In definitiva, in Cina, possiamo affermare che non è quasi più possibile distinguere nettamente tra e-commerce e social media. A nostro avviso però lo shopping gamification è una strategia per ottimizzare ancor di più il valore dei consumatori. Essa, per essere ancora più efficace, va integrata in un piano strategico più ampio e completo.

Articolo completo a questo link.

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