PNRR, la moda tra i settori strategici

PNRR MODA

La moda ritrova lo slancio nel 2022 e il PNRR farà da propulsore al settore

Il settore della moda ritrova lo slancio dopo un 2020 da incubo. Dodici mesi di crescita ininterrotta anche nel 2021 e con il Pnrr pronto a fare da “propulsore” per il 2022. 

Anche la moda, infatti, è tra le filiere strategiche individuate dal PNRR. Si prevede infatti un contributo importante tra crediti di imposta e contratti di sviluppo, che dovrebbe valere un totale di 2,2 miliardi di euro complessivi.

Il PNRR è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ovvero il piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese.

Per i lettori del blog di Faire Hub, qui abbiamo selezionato due articoli per proporre un quadro più completo dello scenario odierno del settore. Da Pambianco News riportiamo gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per sostenere i settori industriali del Paese. Mentre da ADNKronos riprendiamo gli interventi degli esperti del fashion.

Le sei filiere strategiche 

In particolare, sono sei le filiere strategiche ammesse alla dote da 750 milioni di euro – come si legge nella nota ministeriale – destinati a “progetti di investimento legati alla digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in Italy”.

Inoltre, 1 miliardo di euro sarà destinato per rafforzare gli investimenti, anche in ricerca e innovazione, sulle principali filiere della transizione ecologica. Questo favorirebbe anche i processi di riconversione industriale con la costruzione di “Gigafactory” [fabbriche di giga per stoccare l’energia] per realizzare batterie e pannelli fotovoltaici e per l’eolico”.

Come riporta Il Sole 24 Ore, ai settori di design-moda-arredo, automotive, microelettronica-semiconduttori e metalli-elettromeccanica è destinato il 60% delle risorse, ovvero 450 milioni. Il restante 40%, invece, confluirà in chimica farmaceutica e agroindustria. 

Il Mise ha in programma di finalizzare tra i 40 e i 45 contratti tra finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto.

Obiettivo MISE: Accrescere la competitività del sistema produttivo italiano

Escluse dai 750 milioni di finanziamenti, le attività connesse ai combustibili fossili, quelle che generano emissioni di gas a effetto serra non inferiori ai parametri di riferimento e le realtà il cui smaltimento dei rifiuti potrebbe essere dannoso per l’ambiente. 

L’obiettivo, quindi – come ha spiegato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti – è quello di fare investimenti che puntino ad “accrescere la competitività del sistema produttivo italiano all’interno delle filiere europee a più alto valore tecnologico e industriale”.

Il 2022 da uno dei maggiori osservatori del settore: Armando Branchini (EY)

Armando Branchini, strategic advisor di EY Fashion, Luxury and Retail Practice, spiega ad Adnkronos (Federica Mochi) che “Nel suo complesso il settore moda è cresciuto parecchio, soprattutto negli ultimi 6 mesi del 2021, ma non in misura tale da raggiungere i livelli del 2019.

Se invece ci riferiamo al settore della moda di alta gamma, troviamo un’indicazione molto diversa. Questo, infatti, rappresentava almeno un terzo del totale della moda italiana nel 2019, è cresciuto nell’anno appena concluso di quasi il 30% sull’anno 2020 raggiungendo il livello di fatturato totale del 2019.

A fare da “booster” al settore potrebbe essere il PNRR, grazie all’attenzione a sostenibilità, omnicanalità e innovazione, caratteristiche di molte grandi aziende del lusso italiane. 

Da anni stanno investendo nella direzione della sostenibilità Esg ovvero ambientale, sociale e gestionale e certamente continueranno su questa strada” – fa notare Branchini

Il Pnrr sicuramente costituirà un forte incentivo per far diventare tali imprese ancora più innovative anche attraverso la digitalizzazione, ma non solo. Più innovative nella cultura d’impresa, nella definizione di nuovi modelli di business, nello sviluppo di imprese guidate dai dati (Data driven company), nella gestione della relazione con consumatori finali sempre più sofisticati, esigenti e tendenzialmente infedeli”.

Le considerazioni degli esperti di Boston Consulting Group (BCG)

Per il prossimo decennio, anche Filippo Bianchi, managing director e partner di Bcg, e Guia Ricci, partner di Bcg – prevedono che diversi fenomeni acquisteranno un’importanza sempre maggiore. Dall’ augmented reality, metaverso, dati e intelligenza artificiale combinati con il capitale umano aziendale alla digitalizzazione… passando per sostenibilità allargata a social responsibility, purpose e diversitity and inclusion. 

La società della moda sarà sempre più attenta ai temi di purpose e social responsibility” – dichiarano Ricci e Bianchi -. “Durante la pandemia diversi marchi del lusso hanno contribuito alla società. Hanno dato il loro contributo alla ricerca e alla comunità. Hanno fatto i primi passi per proteggere i loro lavoratori e hanno ri-orientato le loro strutture per produrre materiale medico. Questo impegno per la società verrà sempre più richiesto dai consumatori del lusso e ci si aspetta possa diventare un criterio di scelta di un brand piuttosto che un altro“. 

Per la lettura integrale degli articoli sopraccitati vi invitiamo a cliccare su Pambianco News e su ADNKronos.

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