Il Metaverso renderà davvero la moda più sostenibile?

Metaverso Fashion

Il Metaverso: cosa ci aspetta e come potrebbero conciliarsi il mondo virtuale e quello reale

Il metaverso renderà davvero il mondo della moda più sostenibile? Realtà virtuale e aumentata, moda e sostenibilità: il metaverso è la novità del momento. 

È l’ultima grande conquista dei brand di moda che, già da qualche anno, stanno sperimentando nuove formule di vendita o di presentazione dei loro prodotti. 

Ed è Mark Zuckerberg che ha ribattezzato “Meta”, la società di Facebook, per abbracciare questo futuro basato sulla realtà virtuale, a darci certamente la misura di questo fenomeno.

In questo articolo pubblicato su AGI e selezionato per il blog di Faire Hub, riflettiamo su cosa ci possiamo aspettare da questo fenomeno e come il metaverso coadiuverebbe nel mondo reale.

Il metaverso nel settore moda

È interessante ricordare che il termine “metaverso” è stato coniato nel 1992 da Neal Stephenson, autore di Snow Crash, libro di fantascienza ambientato in uno spazio in cui gli umani interagiscono in un ambiente virtuale sotto forma di avatar 3D.

I grandi brand di moda sembrano aver intuito che il futuro è in questa nuova dimensione. Un mondo in cui la propria identità digitale è importante quanto quella della vita reale. Qui ognuno può interagire con il proprio avatar in una realtà virtuale. 

Si tratta di uno sviluppo potenzialmente in grado di dare una nuova svolta all’economia e al marketing del settore.

I brand della moda e l’uso del digitale 

Sono molti i marchi che hanno già iniziato a esplorare le potenzialità della moda digitale e delle nuove tecnologie NFT (“Non Fungible Token”, ossia token digitali non fungibili). 

Specifichiamo che gli NFT sono un tipo speciale di token crittografico che rappresenta l’atto di proprietà ed il certificato di autenticità di un bene unico, sia digitale che fisico.

Balenciaga, per esempio, è il primo marchio di lusso a collaborare con il videogioco Fortnite su una gamma di abiti per personaggi, noti come “skin”.

Burberry sta collaborando analogamente con Mythical games e Dolce&Gabbana ha creato la collezione Genesi NFT vendendo i relativi token all’asta con grande successo.

Louis Vuitton ha invece lanciato una collezione di 30 NFT. Adidas ha realizzato la collezione “Into the metaverse” con l’intenzione di creare un club molto esclusivo per i propri clienti. 

Nike ha appena acquistato un’azienda di scarpe virtuale che produce sneakers per il metaverso.

I temi indispensabili del settore fashion: digitale e sostenibilità

Il rapporto annuale The State of Fashion 2022 – redatto da The Business of Fashion e McKinsey&Company – offre un quadro completo della fashion industry. Inoltre si fa il punto sulla situazione del settore che ha patito molto a causa della pandemia.

L’analisi che presenta si basa su interviste esclusive ed un sondaggio condotto su un campione di oltre 220 manager d’azienda e esperti del settore.

Dall’analisi emergono necessità del mercato ed azioni da intraprendere quanto prima. Per esempio, una delle urgenze sarà la ricerca di nuove strategie per sopperire alla difficoltà di approvvigionamento e logistica sull’intera filiera.

E in questa fase, sono ormai due le grandi tematiche che sembrano segnare i contorni e il futuro del settore della moda: sostenibilità e digitale.

Ma fino a che punto?

Le opportunità del Metaverso

Le opportunità nel Digitale

Le previsioni di Morgan Stanley mostrano che i giochi del metaverse e gli NFT costituiranno il 10% del mercato dei beni di lusso entro il 2030. La ricerca intrapresa dalla banca americana afferma, inoltre, che la fashion industry avrà un’opportunità di guadagno di 50 miliardi di euro entro tale data.

Inoltre, questo studio confermerebbe il nuovo trend che vede i consumatori sempre più coinvolti da un intrattenimento in cui si fondono esperienza digitale, gaming e acquisto.

Se poi l’acquisto è anche “esclusivo”, certificato e ti regala intrattenimento o un’esperienza unica, l’attrattiva verso questi beni aumenta! Per esempio si pensi all’appartenenza ad un club esclusivo o la partecipazione fisica alle sfilate del brand preferito.

L’interesse della moda per il digitale e il metaverso è in costante aumento. E ancora di più, quest’anno, man mano che i mondi virtuali sono diventati più mainstream, anche a seguito della pandemia .

Più tempo passeremo chiusi fuori dal nostro “mondo reale”, più cercheremo di esprimere la nostra individualità anche digitalmente. 

Il metaverso sembra offrirci l’opportunità di creare un alter ego virtuale. Un’identità che può essere espressa attraverso un avatar che rifletterà la nostra personalità e il nostro senso dell’estetica e con il quale ci abitueremo a interagire con terzi.

Le opportunità nella Sostenibilità

Il settore tessile è impegnato da tempo nella ricerca di soluzioni che gli permettano di allinearsi ai nuovi paradigmi di sostenibilità, come la sperimentazione di nuovi materiali e di tecnologie produttive innovative e meno impattanti. 

Ora, entra a gamba tesa nel metaverso, cioè nel mondo della realtà digitale, inteso come un’opportunità per un percorso di sostenibilità e come una grande opportunità di marketing.

Per i brand e i fashion designer pionieri del settore degli NFT, il metaverso, questo mondo digitale rappresenterebbe più di una semplice opportunità di marketing. A loro offrirebbe una maggiore possibilità di esprimere pienamente – e senza limiti – la propria creatività. Inoltre, e soprattutto, permetterebbe di ridurre l’impatto ambientale della moda.

Lo sviluppo di queste tecnologie infatti, potrebbe, per esempio, consentire sfilate digitali in cui gli ospiti si sentono come se fossero lì presenti. Ancora, offrirebbe appuntamenti di shopping personali dove i clienti si incontrano a distanza con lo stilista per “indossare” le ultime collezioni senza salire su un aereo.

La riduzione dell’impatto ambientale grazie al metaverso

Ricordiamo a proposito, che la “fashion week”, per esempio, si svolge in successione in numerose città del mondo, due volte all’anno, con un impatto decisamente rilevante. 

Un progetto di ricerca del 2020 – misurando le emissioni di carbonio del viaggio intrapreso da acquirenti e designer per partecipare solo alle quattro principali settimane della moda (New York, Londra, Parigi e Milano) – ha rilevato che le emissioni totali ammontavano a 241.000 tonnellate di CO2e, equivalenti a 51.000 auto sulla strada o all’illuminazione della Torre Eiffel per 3.060 anni.

La piattaforma di realtà virtuale Decentraland e UNXD, marketplace del lusso, hanno appena annunciato la creazione di uno spazio nel metaverso dove i brand potranno avere la loro “settimana della moda digitale” e sfilare con le loro collezioni virtuali. 

Il primo evento si svolgerà dal 24 al 27 Marzo 2022 e permetterà agli utenti di acquistare abiti per i propri avatar online.

Si potrebbero produrre intere collezioni digitalmente e poi, successivamente, produrre fisicamente solo i capi effettivamente già acquistati nel metaverso. Questo limiterebbe la produzione ex ante solo a una selezione di capi più basici e durevoli.

Le celebrity e gli influencer, che devono apparire on-line indossando sempre nuovi look, potrebbero invece sostituire i capi fisici (indossati una sola volta) con capi digitali sempre in linea con le loro esigenze.

La shopping experience con il metaverso

Analogamente, in un futuro non lontano, ciascuno di noi potrebbe sperimentare virtualmente il piacere di indossare capi favolosi, eccentrici, sempre diversi, da esibire in incontri virtuali. 

In questo modoo, la produzione effettiva di abiti “reali” potrebbe ridursi e le aziende tessili potrebbero concentrarsi piuttosto su processi di moda più sostenibili e lenti. 

Forse potremmo ipotizzare un minimalismo sostenibile nel mondo reale e magari uno stile eccentrico e stravagante nel metaverso.

Per una lettura integrale dell’articolo e per approfondimenti vi invitiamo a cliccare a questo link

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