Influencer marketing: quali sono i settori più trasparenti

Influencer marketing: moda, cosmetica e tecnologia sono i settori più trasparenti

L’ Influencer Marketing pone la sua attenzione e gli investimenti sulle persone più influenti del mondo digital, ancor più che sul mercato di riferimento. 

Da una ricerca intrapresa da Buzzoole (nota piattaforma di Influencer Marketing) – che ha analizzato tutti i post pubblicati in lingua italiana – è emerso che gli hashtag “più trasparenti” sono proprio quelli inerenti la moda, la cosmetica e la tecnologia.

In Italia sempre più aziende e brand si affidano agli influencer e ai creator per sviluppare storytelling innovativi, lanciare nuovi prodotti ed esperienze coinvolgenti. 

Inoltre gli influencer aiutano a raggiungere sempre più persone proprio attraverso i social media. 

Con un trend di crescita a doppia cifra, il mercato stimato dell’Influencer Marketing equivale infatti a 241 milioni di euro (fonte: Publicis Media 2019).

A tal proposito, riportiamo questo articolo – da Engage.it – per i lettori del blog di Faire Hub, per approfondire questa strategia di marketing. Uno strumento innovativo ed efficace sul web, sui social ma anche nelle attività offline.

L’analisi di Buzzoole: “La trasparenza nell’Influencer Marketing”

Per il terzo anno consecutivo, l’Osservatorio istituito da Buzzoole ha analizzato tutti i post  pubblicati in lingua italiana. Tutti quelli che utilizzano gli hashtag della trasparenza suddivisi per settore, oltre ai brand più attivi sui social.

Lo studio annuale “La trasparenza nell’Influencer  Marketing” ha, infatti, interessato tutti i post (ad esclusione delle Stories) pubblicati su Facebook e Instagram. L’analisi ha incluso gli hashtag della trasparenza più utilizzati: #Ad, #Adv,  #sponsorizzato, #sponsored, #inserzioneapagamento, #prodottofornitoda, #pubblicità,  #advertising.

Dall’analisi è emerso che nel 2020 sono stati pubblicati 186.700 contenuti “trasparenti” che hanno generato 268 milioni di interazioni. 

Instagram si riconferma come la piattaforma preferita per le attività con i creator con il 94% dei post e il 98% delle interazioni generate.

Solo il 6% dei post ha invece interessato Facebook (il dato potrebbe essere sottostimato per motivi di privacy la piattaforma non permette di effettuare rilevazioni puntuali).

La trasparenza è un valore sia per gli influencer sia per i brand. Infatti, in tutte le campagne veicolate attraverso la nostra piattaforma tecnologica vengono automaticamente aggiunti gli hashtag della trasparenza. Il lavoro sinergico con l’ Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) che ha creato un regolamento specifico e con l’ Unione Nazionale Consumatori che monitora le situazioni di pubblicità occulta e le segnala sia allo IAP che all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è strategico per rendere sempre più credibile la leva dell’Influencer Marketing” – ha affermato Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole.

Moda, cosmetica e tecnologia i settori più trasparenti

Entrando nel dettaglio: la moda (abbigliamento e calzature) si riconferma l’industria più attenta alle regole con il 34% dei post prodotti. 

Al secondo posto la cosmetica (prodotti per la cura del corpo) con il 16%, che perde solo un punto percentuale. 

Il terzo posto, che in passato era presidiato dal settore degli accessori, è occupato dalla tecnologia (elettronica di consumo), con il 9% dei post pubblicati.

A seguire il mondo dell’intrattenimento (tv, gaming) con il 7,6% dei post e gli accessori (borse, orologi e gioielli) con il 7,5% (-3,5 punti). Il beverage raggiunge il 7,5% (+1,1) e il food il 6,5% (+0,6).

Nel 2020 emerge anche il comparto health care con un 2% di post trasparenti incentrati soprattutto sull’igiene personale e i dispositivi di sicurezza per combattere il Coronavirus.

In generale, nel 2020 il numero di post trasparenti è leggermente diminuito (-5%). 

A differenza degli altri anni, dove le attività di Influencer Marketing si contravano nel periodo pre-estivo, è evidente un primo segnale di ripresa dopo il lockdown e una crescita sostenuta dopo l’estate. 

I cambiamenti condizionati dalla pandemia

L’anno appena passato infatti è stato fortemente condizionato dalla pandemia. Le stagionalità che caratterizzano alcuni settori sono state in parte annullate oppure si sono registrati dei picchi anomali rispetto alle attività pubblicitarie.

Si nota infatti un’accentuazione delle campagne food a marzo. Mentre crescono durante i mesi del lockdown quelle sull’entertainment, quelle beauty ad ottobre e quelle fashion a novembre. 

Per quanto riguarda le interazioni totali (like, commenti, condivisioni), la moda cattura il 37% di tutte le interazioni, la bellezza il 16% e la tecnologia il 9,5%. 

Il post in lingua italiana che ha ottenuto più interazioni è quello della cheesecake pubblicato da Chiara Ferragni con circa 614.000 interazioni.

In conclusione, la trasparenza è un valore fondamentale in comunicazione. È un requisito imprescindibile soprattutto nel mondo dell’Influencer Marketing per preservare il rapporto fiduciario tra influencer, brand e utenti.

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